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Dopo aver scoperto alcuni angoli del Nord della Thailandia decisamente fuori da comune come Tha Ton e il suo tempio, la mia tappa successiva nel Paese del Sorriso è stata Chiang Dao. Qui ho trascorso il Capodanno, che si è rivelato decisamente diverso rispetto a quello che pensavo di vivere in Thailandia, ma senza ombra di dubbio è stato ricco di tradizioni. Sì, perché mi trovavo in un resort immerso nella giungla, dove tutto era calmissimo e in cui sembrava di entrare in contatto con la propria spiritualità.
Dove alloggiare a Chiang Dao, il Marisa Resort
Chiang Dao si trova nella provincia di Chiang Mai e, a parte delle grotte che non ho potuto visitare, non credo che offra molto altro. Tuttavia, è il posto perfetto per trascorrere una notte durante un tour della Thailandia del Nord e, vista la mia esperienza, posso anche assicurarvi che è un luogo ideale per festeggiare il Capodanno, sempre che si sia alla ricerca di tradizioni locali.
Nel mio caso abbiamo soggiornato al Marisa Resort, un resort ecologico che offre un centro benessere, un ristorante, una piscina all’aperto e un banco escursioni. Il tutto immerso nella natura più autentica. Tendenzialmente non parlo mai di posti in cui alloggiare, ma qui ho trovato un vero paradiso in cui mi sono ristorata e dove ho passato una serata perfetta. Per questo motivo, se il vostro ideale di Capodanno in Thailandia non prevede feste sulla spiaggia, non potete fare altro che fare una sosta qui.
Le camere presentano interni in legno e arredi tipici di questa zona del Paese. In molte c’è anche la TV satellitare, il minibar e una bagno privato, ma a colpirvi non sarà questo, a farlo sarà la natura incontaminata in cui è immerso.
Il mio Capodanno in Thailandia del Nord: cosa ho fatto e le tradizioni
C’è da fare una premessa: il Capodanno Occidentale, quello che festeggiamo noi per intenderci, non è lo stesso della Thailandia. Da queste parti, infatti, si celebra in primavera e si chiama Songkran, mentre tra gennaio e febbraio si festeggia quello cinese. In sostanza in Thailandia ci sono 3 Capodanni.
Molto interessante, però, credo che sia il Songkran in quanto è un rituale dedicato alla purificazione e al rinnovamento. L’acqua, durante questi giorni, è uno degli elementi principali, non è un caso che sia conosciuto anche come Festival dell’Acqua.
Ad ogni modo, i thailandesi sono sorridenti e accoglienti con i turisti. Per questo motivo, anche le notti tra il 31 dicembre e l’1 gennaio vengono celebrate. Come da tradizione occidentale ci sono cenoni tipici e fuochi d’artificio a mezzanotte, ma nonostante questo sono le tradizioni del Capodanno in Thailandia a colpire, in quanto sono totalmente diverse dalla nostre.
Ma prima di raccontarvele vi dico che cosa ho fatto l’ultimo giorno dell’anno prima del famigerato cenone: ho fatto un bagno in una piscina in mezzo alla natura più rigogliosa della Thailandia del Nord, e poi mi sono concessa una cosa che consiglio a tutti di fare: un massaggio thailandese.
La cena si è svolta all’aperto, e per noi che siamo abituati a temperature gelide per Capodanno fa sempre un certo effetto. La serata è trascorsa a ritmo di musica tra karaoke e canzoni popolari della loro tradizione, poi abbiamo illuminato il cielo con i fuochi d’artificio, e infine abbiamo ballato per tutta la notte fino al giorno dopo, quando ho scoperto una delle tradizioni più importanti del Capodanno in Thailandia.
Capodanno in Thailandia: la tradizione del Tak Baat
Il proprietario del resort ci aveva invitati a non fare troppo tardi quella notte per partecipare a una delle tradizioni del Capodanno thailandese: il Tak Baat. Da bravi viaggiatori interessati alla cultura del posto lo siamo stati a sentire, e l’esperienza si è rivelata davvero speciale.
Il popolo di questa terra bellissima, infatti, durante le festività spesso decide di fare Tambun, ovvero delle “buone azioni per costruirsi un buon Karma”. In realtà viene fatto per diversi tipi di festeggiamenti, ma avere avuto l’occasione di scoprirlo con gente del posto è stato davvero interessante.
Questo rito consiste nell’offrire del cibo ai monaci durante la loro questua mattutina. Il primo gennaio di quel giorno, infatti, diversi monaci buddisti sono venuti a farci visita e i thailandesi, evidentemente emozionati, gli hanno offerto tutto quello che potevano, tutto ciò che sarebbe stato l’unico pasto della giornata dei monaci.
Questo avviene perché i monaci dei tempi buddisti ogni mattina si svegliano prima del sorgere del sole. Dopodiché si incamminano lungo le strade che circondano l’area del tempio in cui si trovano, per raccogliere il cibo da dividersi.
Volete sapere come capiscono il momento in cui uscire? Si guardano il palmo della mano: se riescono a distinguerlo, sanno che è abbastanza chiaro per cominciare ad incamminarsi, anche se il sole non è ancora sorto.
Come funziona il Tak Baat
Probabilmente a parole non riesco a spiegarvi per bene l’emozione che ho vissuto durante il Tak Baat. L’atmosfera era surreale e spirituale, e tutto sembrava essersi ricoperto di un’aurea sacra. È stato molto interessante ammirare il rito che consiste nell’avere il Baat, un contenitore con coperchio che i monaci indossano come fosse una borsa a tracolla, al cui interno si conserva il riso cotto. Solitamente hanno anche una borsa dove poter mettere tutto ciò che non è riso.
Poi ci sono i“Dek Wat”, ovvero i “bambini del tempio” che hanno il compito di tenere le offerte per far sì che non vadano a pesare troppo sulle spalle dei monaci più anziani.
Nel momento in cui abbiamo visto i monaci arrivare ci siamo tolti le scarpe, in quanto il rito vuole che le offerte si facciano scalzi. Poi hanno iniziato ad avvicinarsi, e lì molti thailandesi hanno lasciato le loro offerte.
Una volta finite, ci siamo inginocchiati per terra e abbiamo congiunto le mani al petto con il segno del Wai per ricevere la benedizione dei monaci, con tanto di commozione e serenità.
Come detto in precedenza, non bisogna aspettare Capodanno per partecipare a una delle tradizioni buddiste più importanti della Thailandia, il Tak Baat. Questa, infatti, può essere svolta anche in altre occasioni. Ma ritrovarsi a viverla il primo giorno dell’anno, quello che in qualche modo segna l’inizio di una nuova vita, è stata un’esperienza che non dimenticherò facilmente.
Alla prossima :*