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Bentornati nella mia terra Natale: la Tuscia, zona famosa sopratutto per la splendida Civita di Bagnoregio ormai conosciuta in tutto il mondo. Ma la sapete una cosa? A circa 17 km di distanza dalla “città che muore” prende vita un borgo in cui le favole sono disegnate sui muri: Sant’Angelo di Roccalvecce, un posto che merita una visita a tutte le età per scoprire i suoi murales (e non solo).
Sant’Angelo di Roccalvecce: cosa sapere
Le favole ci fanno tornare bambini, mentre i più piccoli ne ricavano i sogni più belli del mondo e, soprattutto, la voglia di crescere e migliorarsi. Solo per questo sono convinta che Sant’Angelo di Roccalvecce e i suoi murales meritino una visita, ma se non ne siete convinti ora vi spiego perché.
Il minuscolo borgo della provincia di Viterbo rischiava di scomparire e finire nel dimenticatoio. Ormai praticamente quasi disabitato, le sue strada erano sull’orlo del precipizio e dei turisti (ovviamente) neanche l’ombra. Fino al 2016, anno in cui il cittadino Gianluca Chiovelli ha deciso di fondare un’associazione culturale per far rinascere Sant’Angelo, ma con un volto decisamente fiabesco.
L’obiettivo, quindi, era la riqualificazione e il rilancio del borgo, paese d’origine dei nonni. E quel che oggi possiamo ammirare è un vero museo a cielo aperto, con murales, installazioni e mosaici dedicati al mondo delle fiabe e delle leggende.
La prima opera realizzata (a impatto zero) risale al 27 novembre dello stesso anno. È quella dedicata ad Alice nel Paese delle Meraviglie, con tanto di Bianconiglio e il suo fido orologio da taschino.
Da quel momento in poi, Sant’Angelo di Roccalvecce ha continuato a riempirsi di murales a tema fiabe e, in particolare, ad attirare visitatori curiosi provenienti da ognidove. Ma non solo. Grazie a questo progetto, infatti, molte attività commerciali un tempo dismesse hanno riaperto i battenti, oltre la fatto che sono nati anche nuovi negozi.
Visita ai murales di Sant’Angelo di Roccalvecce
Fare una visita a Sant’Angelo di Roccalvecce e ai suoi murales vuol dire entrare in una sorta di mondo dei sogni. Si passa dal Piccolo Principe per arrivare ad Hansel e Gretel, poi si rincorre Don Chisciotte, si scopre Pinocchio e si va a salutare Robin Hood (e così via).
Sono tantissimi e lo saranno sempre di più. Pensate che solo nel 2017 ne sono stati realizzati 30. Ma come fare per ammirarli? Niente paura! L’associazione ha dato vita a dei percorsi naturalistici che attraversano tutti i vicoli borgo che sono raccolti in un unico “Sentiero dei Castelli e delle Fiabe“. Un itinerario, lungo una ventina di chilometri, che si dirama anche verso i comuni vicini (Bagnoregio Graffignano, Vitorchiano e Celleno, un meraviglioso paese fantasma) e le frazioni limitrofe (Roccalvecce, Grotte Santo Stefano). Un’ampia rete che si collega anche con alcuni siti archeologici della Tuscia presenti nell’area.
Se invece non avrete tempo di fare tutto questo non preoccupatevi! Vi basterà lasciarvi andare alla fantasia e passeggiare per il borgo seguendo i vari cartelli e viuzze in saliscendi. Di favole sui muri ce ne sono quasi un’infinità e, se sarete fortunati, visitandolo in un giorno di sole la magia raddoppierà.
Ho un debole per il luoghi abbandonati, ma anche per quelli che vengono rivalutati trovando una nuova strada per il successo, come Sant’Angelo di Roccalvecce. In entrambi i casi si percepisce vita da ogni fessura: nei posti fantasma perché trasudano di storie di chi li ha calpestati, negli altri perché c’è una vera e propria rinascita, come fossero arabe finici. Se poi tutto è a tema favole l’esperienza è di certo ancora più suggestiva. Ah, volete sapere quale è stato il graffito che ho amato di più? Quello dedicato al Libro della Giungla, ma solo perché le scimmie sono i miei animali preferiti.
Alla prossima :*