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Che la Puglia sia una regione straordinaria, ricca di spiagge di sabbia bianca, mare cristallino e centri storici labirintici è ormai sapere universale. Ma quanti di voi sanno che esiste anche la Puglia dei Monti Dauni e dei borghi autentici? Mi riferisco a quella parte di Puglia che ricopre la zona del Foggiano. L’entroterra più a nord della regione costellato da natura selvaggia, panorami che riempiono l’anima e paesi arroccati in cui trovare la pace dei sensi (poi sì, il cibo…eccellenze culinarie a km 0 che ancora mi lecco i baffi).
Immagino che, purtroppo, molti di voi non ne sappiano molto, se non assolutamente niente! Ebbene, ve ne parlo io! E ve ne parlo perché ho avuto la fortuna di partecipare a un press tour organizzato dai fantastici ragazzi del Daunia Press Tour che per quattro giorni mi han portato a visitare località-bomboniera dove i bambini giocano ancora nelle piazze, le persone ti accolgono e ti danno il buongiorno ogni mattina e dove l’Appennino Dauno culla tra paesaggi collinari, valli e boschi colmi di biodiversità.
Tra i borghi dei Monti Dauni c’è il paese più piccolo della Puglia: Celle di San Vito
Mai avrei pensato di fare la turista in un paese di 170 abitanti. Mai mi sarebbe passato per la testa di visitare un borgo così minuscolo. E quando dico “mai” lo è per davvero!
Lo ammetto! Fino a prima di farlo non vedevo proprio ragioni per cui investire qualche ora della mia giornata in un posto del genere. Mi sembrava una perdita di tempo paragonabile alla fila alle poste! Eppure mi è capitato e sapete una cosa?! Ne sono molto felice! Ma iniziamo il racconto.
Celle di San Vito è uno dei borghi dei monti Dauni ed è arroccato su una collina di 700 metri s.lm. (già questo dovrebbe farvi capire la cornice naturale in cui è adagiato questo paesino).
Qui si conoscono tutti, si danno tutti una mano e si rilassano tra gli edifici in pietra e i bellissimi scorci naturali. Da queste parti tira aria fresca, frizzantina, aria di montagna che rigenera poiché pura. E poi ci si scambiano sorrisi e i cani ti guardano “strano” perché non abituati a vedere i forestieri. E in ultimo, qua si cura il proprio abitato, si presta attenzione alle necessità dell’altro e si vive aiutandosi e condividendo.
La storia a Celle di San Vito
Ma a Celle di San Vito si ha a che fare anche con la storia! In primis, in questo borgo autentico pugliese, si parla la lingua franco-provenzale. E no! Non è un dialetto… è proprio un’altra idioma! Tant’è che i nomi delle vie affisse sui muri sono sia in italiano, sia in franco-provenzale (ah, ci i sono anche i Codici QR utili ad avere informazioni più dettagliate). E sapete perché?! Perché qui nel Duecento ci han soggiornato i soldati francesi di Carlo D’Angiò. Infatti, la porta d’ingresso del borgo è l’Arco dei Provenzali, un uscio elegante che porta dritti nel centro storico.
Una volta arrivati vi consiglio di iniziare col perdervi nei labirintici vicoletti colorati del paese, tra case in pietra e vasi in fiore, per poi arrivare fino a Largo Favria e vedere la Chiesa Madre dedicata a Santa Caterina. Subito dopo proseguite fino a giungere al pozzo dei desideri. Qui fate una pausa, per ammirare il rilassante panorama dalla terrazza e per sognare un po’… del resto, sarete di fronte a una specie di oracolo.
E anche se il pozzo ormai è sigillato, nel dubbio un desiderio esprimetelo, almeno io lo ho fatto. E poi guardatevi intorno e notate quanto questa minuscola bomboniera medievale sia ben tenuta! Fatevi ammaliare dal bianco dei suoi edifici e magari proseguite con giro al “Museo della civiltà contadina francoprovenzale”. Fatelo tutto questo, e sono sicura che rimarrete completamente affascinati da questa realtà piccina, ma viva. Ma mi raccomando, non smettete mai di buttare un’occhio al panorama circostante, per godere del verde dei valloni, della piana del Tavoliere, dei monti del Gargano e, nelle giornate limpide, anche delle Isole Tremiti.
Ma il tour della Puglia dei Monti Dauni e dei borghi autentici non è finito qui. Celle di San Vito era solo la prima di quattro tappe. Siete tutti in posizione per sentire il racconto su Castelluccio Valmaggiore?
Trai borghi dei Maonti Dauni in Puglia c’è Castelluccio Valmaggiore:Il paese che domina la Valle del Celone:
A padroneggiare la valle dove scorre il torrente Celone (lungo 70 km) caratterizzata da colori cangianti, troviamo un altro piccolo borgo autentico pugliese: Castelluccio Valmaggiore.
Da lassù questo paesino regala ampi panorami su una valle concava ricca di boschi e campi. È tutto in salita da queste parti, ma nonostante questo sarà impossibile non fare una passeggiata nei vicoli fatti in pietra in cui regna la pace e il silenzio. Camminando nelle stradine inerpicate scoprirete, inoltre, numerosi edifici storici, fontane, archi e chiese.
Le migliori attrazioni di Castelluccio Valmaggiore
Ciò che vi colpirà maggiormente salendo tra le vie che parlano di un passato molto lontano sarà la Chiesa di San Giovanni Battista posta in cima a una ben tenuta scalinata. E dietro l’edificio religioso ecco che scorgerete in tutta la sua imponenza una bellissima torre bizantina di 20 metri di altezza.
Chiaramente il mio consiglio è quello di salirci. Vi avviso, però, che lo dovrete fare tramite una ripida scalinata a chiocciola (attenti alla testa, mi raccomando!) incassata nel muro. Non sarà facilissimo, ma una volta arrivati in cima il piccolo sforzo verrà ripagato da un panorama a 360° su tutta la valle del Celone, la campagna circostante e i tetti di Castelluccio Valmaggiore. Credetemi che ne rimarrete entusiasti.
Interessante (e anche un simpatico frattempo durante la visita del borgo) sarà stare con il naso all’insù o ai vostri lati per notare i così detti “mascheroni” di Castelluccio Valmaggiore. Ovvero, dei manufatti (che alle volte possono sembrare anche bizzarri) applicati a diverse architetture. Queste opere sono state create dagli antichi scalpellini originari del borgo. Qui sotto vi lascio una dimostrazione.
Il Museo Valle Del Celone
Degno davvero di nota è il Museo della Valle del Celone che si trova all’ingresso del paese. In realtà è un sistema museale composto da una sezione naturalistica e un’altra archeologica. Ma quel che più mi ha colpita è che con questo museo si vuole sdoganare l’obsoleta idea di esposizioni statiche e intoccabili. Vi è, infatti, un’area didattica in cui, attraverso moderne attrezzature, è possibile creare un collegamento con gli elementi storici e naturalistici del territorio. Un’esperienza davvero appagante e diversa, sia per gli adulti che per i bambini. Mi sento veramente di fare i complimenti agli ideatori di questo progetto.
Possiamo concludere che Castelluccio Valmaggiore ha molto da regalare ai suoi visitatori, ma vi posso assicurare che anche il prossimo borgo autentico non è da meno! Quale sarà la terza tappa della Puglia dei Monti Dauni e dei borghi autentici?
Il paese che fa parte del circuito “i borghi più belli d’Italia”: Alberona
Eh, ma Alberona mica è solo uno dei “borghi più belli d’Italia”! Alberona è anche forgiata della bandiera arancione del Touring Cub Italiano, ovvero un prestigioso riconoscimento di qualità turistico-ambientale per i piccoli comuni dell’entroterra italiano. Ora ditemi: vi bastano come certezze per visitare Alberona o volete saperne di più?! Nel dubbio io continuo il mio racconto.
Il bel borgo si raggiunge attraverso una strada tortuosa abbracciata dal verde smeraldo dei Monti della Daunia, un percorso così rasserenante che vi farà arrivare alla meta con il sorriso. E non appena sarete giunti a destinazione rimarrete subito colpiti dal belvedere che regala la terrazza del borgo. Un panorama che spazia tra il Tavoliere della Puglia, i monti del Gargano e le Isole Tremiti.
Alberona un po’ di storia
Ma oltre a questi incantevoli colpi d’occhio, Alberona dona elementi che profumano di storia. Era terra dei Cavalieri Templari una volta, tant’è che cominciando a passeggiarvi vi verrà automatico immaginarvi affascinanti fantini in sella ai loro stalloni intenti a salvare la damigella del loro cuore. Incontrerete difatti, numerose testimonianze storiche, oltre ai richiami naturalistici in ogni cantuccio del borgo. Ma ora vediamo nel dettaglio tutto ciò che potrete visitare in uno de ” I borghi più belli d’Italia”.
Si partirà dalla Chiesa di San Rocco, la quale possiede una storia un po’ complicata in quanto fu costruita nel Cinquecento, per poi venire abbattuta due secoli dopo e riedificata dalla stessa famiglia che ne fece la sua residenza.
Come inizio non c’è male, ma direi che la parte più bella sarà quella che si scorge nei vicoli del paese. Ma prima sarà d’obbligo una sosta nella piazza principale della cittadina perché potrete ammirare la Chiesa Madre delle Natività di Maria Vergine (ancor più antica della Chiesa di San Rocco), la Torre del Priore appartenuta ai Cavalieri dei Templari e un bellissimo panorama sul territorio di Alberona che possiede anche numerosi sentieri escursionistici.
Però ciò che entrerà realmente in fondo al vostro cuore, saranno i suggestivi vicoli del borgo attraverso cui vi immergerete in un’atmosfera di tempi andati. Anche qui edifici bianchi, bianchissimi dove il sole quasi si specchia. Costruzioni in pietra e archi che sembrano tesori (se non erro dovrebbero essere addirittura tredici). E poi tante testimonianze di altre epoche. Lungo il cammino vi imbatterete anche in alcune abitazioni abbandonate, ma come sapete anche ciò che possiamo definire “fantasma” parla di vita vissuta e il fascino, almeno per me, è impagabile.
Dove alloggiare Ad Alberona
Mi permetto di darvi un consiglio anche su dove alloggiare durante la vostra sosta ad Alberona. C’è un posto in questo borgo che si chiama “ I Templari di Alberona” che vale davvero la pena di essere provato almeno per una notte. Tendenzialmente io non do mai suggerimenti sulle strutture ricettive, ma questa mi ha davvero colpita e ora vi spiego perché: è una residenza d’epoca ristrutturata e adornata con oggetti trovati in loco. Il tutto è mantenuto con estrema cura e attenzione. E sapete chi sono i proprietari? Il sindaco di Alberona e la sua famiglia. Insomma, qui potrete dormire abbracciati alla storia e sentirvi davvero a casa, grazie all’ospitalità del Primo Cittadino e dei suoi familiari.
E ora, dopo questi tre bellissimi borghi, siete pronti a venire con me nell’ultima tappa (non per importanza) della Puglia dei Monti Dauni e dei borghi autentici?
Tra i borghi dei Monti Dauni c’è il paese in controtendenza della Puglia: Biccari
Biccari è un borgo in controtendenza, indovinate perché? Perché invece di lasciarsi andare alla migrazione e al tempo che passa, crea tante opportunità per farsi conoscere da chi lo ignora. Fino a un po’ di tempo fa, per esempio, in cambio di volontariato le persone tra i 18 e i 45 anni potevano trascorrere il mese di agosto gratuitamente da queste parti. Ma non solo! A Biccari c’è vita e ci sono piccoli locali aperti fino a tarda notte, c’è la rete wifi libera in piazza e c’è un Parco Avventura bellissimo in mezzo al bosco.
Insomma, Biccari è una sorpresa e da molti punti di vista, ma chiaramente è anche molto interessante per quanto riguarda il contesto storico-culturale.
Cosa vedere a Biccari
Biccari è situato ai piedi del Monte Cornacchia (la cima più alta di tutta la regione Puglia) ed è circondato da vigneti, pascoli e boschi lussureggianti. Ma è nel centro storico che incontrerete particolari importanti. Spicca per grandezza e imponenza la Torre Bizantina (recentemente ristrutturata) in cui sarà possibile visitare anche il Museo etnografico del Contadino sito all’ultimo piano della stessa.
Ma sarà proseguendo il vostro percorso verso il cuore del borgo che vi salteranno subito all’occhio le condizioni in cui è mantenuto il paese. Tutto è super pulito e ogni edificio storico e religioso è conservato quasi perfettamente, anche i tanti vicoli presenti. In particolare, noterete qualcosa di diverso rispetto ai borghi citati sopra: i colori. Biccari, infatti, presenta edifici che si tingono di verde, giallo, rosa, ocra e che con la luce del sole sembrano brillare come piccoli gioiellini. La prima struttura colorata che incrocerete sarà la Chiesa di Maria Santissima Assunta, di stile neoclassico e decisamente ampia e luminosa.
Nei vari vicoletti del centro, invece, scorgerete costruzioni che vantano un ventaglio di colori brillanti, palazzi storici super eleganti e poesie! Già, cartelloni affissi ai muri con dolci versi in rima e non.
Sarà poi perdendovi per le vie della città che incapperete di fronte a una piccola chiesa di colore rosa (Chiesa di San Quirico) e una porta d’ingresso al paese facente parte dell’antica cinta muraria. Insomma, un angolo davvero colmo di elementi storici. Infine, passeggiando avrete modo di notare anche a Biccari alcuni mascheroni. Uno in particolare dovrà attirare la vostra attenzione (foto sotto): si narra che sia un portafortuna e che ogni volta che venga fotografato non esca mai uguale. Vero o no io, nel dubbio, farei una prova, mi sembra un frattempo divertente.
Ma Biccari è anche molto altro. È natura, impegno, sostenibilità e divertimento! Tutto questo grazie al suo parco Daunia Avventura.
Per ora spero che abbiate gradito questo tour della Puglia dei Monti Dauni e dei suoi magici borghi. A me è piaciuto davvero, e mi auguro che sia riuscita a farvi capire che la Puglia ha molto più da offrire rispetto a quello che generalmente si pensa. Mi auguro che sia emerso che la questa regione è accoglienza, amore per il territorio e ricchezza che va oltre alle spiagge bianche e il mare cristallino. Certo, vi ho parlato di borghi minuscoli dell’entroterra del nostro Paese, chiaramente non paragonabili a tante altre realtà, ma anche questi luoghi hanno un’anima, una personalità, un’identità storica e non solo. Possiedono anni e secoli da raccontare e un’enorme ricchezza culturale da condividere. E poi hanno il bosco, la natura, i percorsi escursionistici e l’amore, l’amore per le origini.
Ah, pure il buon cibo a km 0. Quello (grazie al cielo) non manca mai in Puglia!
Alla Prossima :*
*In collaborazione con Daunia Press Tour, Comune di Biccari, Daunia Avventura*